Mons. Geraldo Fernandes

Mons. Geraldo Fernandes è nato il 2 febbraio 1913 a Contagem (M.G. Brasile). I suoi genitori, Virgilato e Maria José, seppero infondere in lui la virtù più preziosa. Rimasto orfano di padre all’età di sei anni, dovette iniziare a lavorare e così ben presto dovette condividere con la madre le preoccupazioni familiari, pur avendo già una salute cagionevole. Da bambino ha appreso il mistero della croce, che lo ha forgiato nella perfezione evangelica e lo ha aiutato a vivere solo per Dio.
All’età di dieci anni, sente risvegliarsi in sé il germe della vocazione sacerdotale, prendendo la decisione di lasciare tutto ed entrare nella Congregazione dei Missionari Clarettiani (CMC), a Belo Horizonte, per dedicarsi al servizio della Chiesa e delle anime.
Fece il noviziato a Guarulhos e la sua consacrazione a Dio il 10 febbraio 1929. Trasferitosi a Rio Claro, si dedicò allo studio della filosofia, e successivamente si trasferì a Curitiba, dove studiò teologia. Fu quindi inviato a Roma per completare i suoi studi. Fu ordinato sacerdote a Roma il 25 ottobre 1935, conseguendo la Laurea nel 1939 in Diritto Romano e Canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Tornato in Brasile, insegnò diritto canonico e teologia morale nell’istituto clarettiano di Curitiba, di cui fu poi rettore.
Nel 1954 fu trasferito nella città di San Paolo come Vicario provinciale. Lo stesso anno riceve dalla Santa Sede la nomina di Assistente Generale dei Religiosi, in Brasile, che presta assistenza con grande cura e competenza. Si dedicò anche alla stampa, come redattore della rivista “Ave Maria” di San Paolo, fondando e dirigendo per dieci anni il quotidiano “La Voce del Paraná” e “Popular Counseling”. Ha collaborato a diverse riviste, tra cui “Sponsa Christi”. Scrisse due biografie di Sant’Antonio Maria Claret e tradusse la “Legge religiosa”.
Uomo di grande dinamismo e di slancio missionario, sempre radicato nella volontà di Dio Padre, e animato dall’amore di Cristo, si dedicò a tutti con ardente carità e squisita bontà paterna. Seppe coltivare le virtù: l’umiltà e la mansuetudine, la fiducia tipica del missionario nella Divina Provvidenza, l’obbedienza, la vita interiore, la ricerca della salvezza e la perfezione delle anime. Retto nelle sue azioni e amico di tutti, respirava bontà e gioia, cortesia, comprensione e misericordia.
Mons. Geraldo era un grande amico dei poveri e degli umili. Nella sua agenda non c’erano appuntamenti perché accoglieva tutti sempre ed a qualsiasi ora. Il suo zelo apostolico non si è mai fermato, in nessun caso. Nonostante i suoi numerosi impegni, Dio ha riservato a Mons. Geraldo una nuova missione nel 1958: la Fondazione, insieme alla serva di Dio Madre Leonia Milito, delle Suore Missionarie di Sant’Antonio Maria Claret. Una Congregazione dedicata alle missioni in tutto il mondo, dal Brasile all’Europa, al Sudamerica, all’Africa e all’Australia, operando per la gloria di Dio e il bene delle anime, con tutti i mezzi possibili. Vivendo il motto “gentilezza e gioia”, i missionari clarettiani cercano di seminare la carità e la pace nel mondo. Mons. Geraldo si prodigò alla Congregazione con la sua sollecitudine paterna, preoccupandosi, insieme a Madre Leonia Milito, di dare alla Congregazione un fondamento solido e spirito evangelico e apostolico per il bene dei più poveri tra i poveri.
Un giorno disse ai fedeli della sua Diocesi: “Non vengo in cerca delle cose terrene, ma delle vostre anime. Voglio morire in mezzo ai Londrinensi, senza debiti, senza denaro e senza peccato“. E così avvenne, quando sorella morte venne a fargli visita, dopo un infarto e successiva embolia cerebrale, il 29 marzo 1983. Donò i suoi occhi. Così, dopo la sua morte, gli furono asportate le cornee, che servirono a ridare la vista a due ignoti.